Quali sono i presupposti per essere un buon allenatore?
Ulrich Egen: „Un allenatore deve cercare di trasmettere ai giocatori in modo conseguente le proprie idee e il proprio modo di giocare. In più è importante riuscire formare un gruppo compatto e affamato.”
Il Gardena questa stagione lavora soprattutto con giocatori giovani – questo è una sfida per Lei?
U.E.: “Lavorare con giocatori giovani è sempre una sfida. Tutti i miei allievi sono semiprofessionisti e hanno anche un lavoro. Quindi per me non è facile programmare gli allenamenti, ma mi sembra che i ragazzi ce la stanno mettendo veramente tutta.”
Nella Sua carriera ha allenato anche in DEL. Quali sono le principali differenze tra l’hockey tedesco e quello italiano?
U.E.: “In DEL tutti i giocatori sono professionisti e si allenano più volte al giorno. Per questo fatto anche gli allenamenti sono organizzati in modo diverso. Inoltre possono anche ingaggiare più stranieri che in Italia, quindi è molto difficile confrontare le l’hockey tedesco e italiano.”
In due settimane inizieranno i playoff di Serie A. Come vede le chance del Gardena?
U.E.: “Abbiamo ancora un po’ di tempo per lavorare e correggere le cose che non vanno. Credo che per tenere la tensione alta, abbiamo bisogno di momenti positivi in forma di qualche vittoria. Nei playoff può succedere di tutto, noi ce la metteremo tutta e nello sport come si sa tutto è possibile.”
Oramai sono quasi due mesi che è in Val Gardena – come si sente qui?
U.E.: “A dire il vero già ai miei tempi avevo giocato in Val Gardena contro le squadre locali, quindi la valle la conoscevo già un pochettino. Mi sento molto bene, la gente mi ha accolto molto bene, le montagne sono come a casa mia e le specialità gastronomiche locali sono squisite. Non mi sono mai pentito essere venuto ad allenare quì.”
Domande di Gabriel Malsiner